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Lo Showroom di Margheriti

Abbiamo orgogliosamente fatto il nuovo showroom per l’azienda Margheriti.

No, forse è più corretto scrivere che abbiamo realizzato per la famiglia Margheriti un’altra serra che rappresenta, dopo anni di conoscenza ed amicizia tra la nostra e la loro famiglia il segno plastico della fiducia, il segno vivido di un rapporto che va oltre la relazione cliente fornitore.

Perché noi Cardelli, come i Margheriti e per fortuna molti altri nostri clienti, abbiamo la presunzione di voler conquistare la fiducia umana dei clienti, il loro rispetto e la loro affezione. Fare le cose per bene è solo il punto di partenza, è l’incipit. Il resto quando arriva, ci dà molto di più.

Ed ecco lo show room di Margheriti: una architettura nel verde, lieve ariosa, pura, bianca come richiesto da Enzo Margheriti, come desiderato da Davide ed Alberto, come ben assecondato e diretto dall’Arch. Ragazzini. Libera ma incastonata tra i nuovi uffici, le serre esistenti e l’edificio della logistica.

Un segno che cuce e si smaterializza nello spazio. C’è ma con discrezione.

La nuova serra della rinnovata sede di Chiusi, in provincia di Siena, è insieme ad i nuovi uffici la rappresentazione contemporanea di quella grande fucina di artisti del verde che Margheriti rappresenta. Noi dovevamo essere alla loro altezza ed è stata una responsabilità che Cardelli Bros. ha accettato con grande piacere ed onore.

I Margheriti infatti sono i degni eredi toscani di una tradizione di arti e mestieri che in quel territorio di Chiusi, Montepulciano, Castiglion del Lago, resta sospesa ed appesa ad un ideale di bellezza, che non è figlio del caso, ma è figlio della storia straordinaria sedimentata in quei luoghi, di un disegno ed un gusto ormai diventato patrimonio delle genti toscane ed umbre, gusto sociale, armonia geometrica, organicità e classicismo. In tre parole “Senso del Bello”.

Questo Senso del Bello è diffuso, sin dai tempi di Simone Martini, Bernardino di Betti da noi conosciuto come il Pinturicchio, di Pietro di Cristoforo Vannucci detto il Perugino, di Raffaello, delle loro “botteghe d’arti e mestieri” e potremmo continuare ancora per arrivare a tempi più vicini a noi e all’equilibrio informale, creato ed immaginato come un ossimoro artistico, da quel genio, anch’esso mondiale, di Alberto Burri.

Quel senso dell’equilibrio che vien dall’umanesimo, dal Rinascimento e da un bello quasi oggettivato, assoluto, che si è cercato di ricreare proprio in quella terra magica tra Toscana ed Umbria, e che ormai si è diffuso da secoli a livello internazionale.

In quella terra di mezzo in cui la parlata si sfuma, come l’acqua del lago di Chiusi, sfiorata dall’Umbria e per poco in Toscana. Lì i Margheriti ci hanno dato una tavolozza bianca, già incastonata in una cornice paesaggisticamente da perdifiato, la loro, e noi abbiamo costruito la “Serra” per questa grande “bottega di artisti del giardino italiano” famosa ormai nel mondo e degna erede di quelle straordinarie del Rinascimento italiano.

Per tutto questo Li ringraziamo

Con stima ed affetto

Massimo e Mario Cardelli

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